Leadership e consapevolezza

Cosa rende una persona un leader? Negli anni alla leadership sono state attribuite caratteristiche diverse: passando dal suscitare obbedienza all’influenza su interi gruppi verso una meta condivisa.

Nessuna definizione di leadership ha la pretesa di essere unica perché la parola leader descrive qualcosa che non è visibile all’esterno, ma che si manifesta attraverso insiemi di azioni e decisioni che influenzano gli altri, riconducibili al livello di consapevolezza di chi le compie.

Cercando una definizione della parola leadersi possono trovare più di 200 definizioni e molti più modelli con caratteristiche o dettagli differenti che prescrivono il comportamento del leader ideale. 

Leader diventa un’etichetta per descrivere un insieme di comportamenti di cui non possiamo avere una conoscenza diretta, che sono effetto di qualcosa che non è conoscibile, e che spesso definiscono aspetti su cui è difficile accordarsi, data l’innumerevole quantità di dinamiche che vengono prese in considerazione.  

Per capire quantidee esistono sulla leadership, basta osservare le diverse scuole di pensiero secondo cui il leader nasce tale, in contrapposizione a chi sostiene che le qualità necessarie si possano apprendere, oppure a chi dice che il leader è un esempio da seguire, piuttosto che qualcuno che permette agli altri di sviluppare le proprie caratteristiche personali. 

È chiaro, però, che non basta vedere in maniera puntiforme le caratteristiche, le intenzioni, le abilità, le interazioni e i risultatiun modello di leadership completo prova a catturare ed esplicitare processi interiori ed esteriori di interazione con se stessi e con gli altri.  

Per semplificare, la leadership può essere vista come un processo che parte da una condizione interiore di consapevolezza che agisce una trasformazione nel sistema. La forma che prende è varia tanto quante sono le strade possibili per agire la trasformazione a disposizione della persona e delle esigenze del contesto in quel momento. 

Ogni ricetta di leadership esprime un effetto che ha avuto successo in passato, ovvero eseguito da persone diverse in contesti diversi. Queste modalità si consolidano in buone pratiche o semplificazioni euristiche che possono essere apprese, quali ad esempio il modo di pensare e agire scientifico. 

Le ricette del passato

  • Negli anni ’20 del secolo scorso, i leader erano personalità che inducevano i subordinati all’obbedienza, al rispetto e alla lealtà 
  • Negli anni 30 è emerso il concetto dell’obiettivo comune, verso cui il leader organizza le persone 
  • Negli anni ’40, i leader erano in grado di persuadere e vendere agli altri un’azione, indipendentemente dal potere reale.  
  • Negli anni ’50, seguaci o follower sono diventati necessari per definire il ruolo del leader.  
  • Negli anni ’60, l’influenza esercitata coinvolgeva non più su singole persone, ma interi gruppi, per indirizzarli verso una meta condivisa. 
  • Negli anni ’70il leader è cambiato di nuovo e ha iniziato a esercitare influenze diverse su ogni persona, in base ai bisogni di quest’ultima. 
  • Negli anni ’80la figura del leader è diventata un’ispirazione per altri ad agire volontariamente verso il suo obiettivo. 
  • Negli anni ’90leader e manager diventano figure distinte, perché la leadership non è più appannaggio di chi comanda, ma una caratteristica specifica di chi interagisce con gli altri verso un interesse comune. Per la prima volta nel leader si riconosce la figura di un coach o di un insegnante, che punta ad aumentare le prestazioni degli altri e che è definito da qualità empatiche ed umanistiche. Inoltre, esprime e rappresenta un precursore di qualcosa che prima non esisteva.  
  • Nel 2000 si inizia a prendere in considerazione il contesto in cui opera e che influenza le azioni del leader, che punta a guidare le persone in un processo di adattamento all’ambiente. 
  • Dal 2010 stiamo assistendo ad una nuova evoluzione della figura del leader, che è definita da grandi aziende, con caratteristiche diverse a seconda dei business e delle culture in cui opera. 

Più recentemente, stanno emergendo sistemi di princìpi e valori specifici che si propongono di regolare o essere la guida per i comportamenti dei leader. 

La visione leadership è ciò che sei, che indica uno stato di consapevolezza invisibile, diventa per semplificazione leadership è ciò che faivisibile e conoscibile attraverso i sensi.  

Nel fare questo però si rischia di dimenticare la parte intangibile di consapevolezza che rappresenta la reale essenza della leadership.